
Torna Il più grande Festival sull’innovazione digitale e sociale wmf19
Prima di entrare in maggiori dettagli sulla prossima edizione, la settima per l’esattezza, del Web Marketing Festival, facciamo un piccolo punto della situazione sul digitale e sulle nuove professioni ad esso legate, in Italia. In un mercato del lavoro in profonda trasformazione, professionisti in grado di comprendere i meccanismi degli ambienti digitali, appositamente formati per farlo e con le dovute caratteristichescopri

Rinnovata la partnership tra WMF e SOCIALLENDING
Cari Amici, siamo lieti di annunciarvi che per il terzo anno consecutivo è stata rinnovata la partnership come media supporter tra il Web Marketing Festival e la nostra piattaforma di crowdfunding Sociallending. Il Web Marketing Festival è il festival internazionale sull’innovazione digitale e sociale. I numeri dell’edizione del 2018 ne fanno il più grande evento italiano del settore, con oltre 18.000scopri

Borgo della Canapa
Aggiornamenti stato: in data 01/03/2019 abbiamo pubblicato nello spazio “Progetti” la campagna di prestito sociale senza intermediazione finanziaria, dal titolo Il Borgo della Canapa – progetto di HRD-ONG Resilienza Italia Onlus. A causa di alcune violazioni in piattaforma il progetto è stato cancellato. Ci scusiamo per quanto è accaduto, ma non imputabile alla nostra piattaforma. Seppur con una descrizione differente, abbiamo deciso di ripristinare la campagna che, di fatto e comunque, risulta conclusa in data 30/09/2019 senza aver raggiunto l’obiettivo e con 10 potenziali sostenitori che hanno voluto saperne di più. Abbiamo, altresì, deciso di fare ciò, in linea con quanto previsto nei regolamenti e condizioni della nostra piattaforma di crowdfunding e comunque nel pieno rispetto della trasparenza delle campagne da noi ospitate. Ogni anno dichiariamo nei vari report ufficiali quanti e quali progetti ospitiamo e gli importi richiesti ai vari sostenitori. Far sparire una campagna regolarmente ospitata sulle nostre pagine, è secondo il nostro modo di operare e secondo i nostri regolamenti appunto, una violazione della trasparenza.
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“Dopo un lungo periodo di oblio, la Cannabis sativa sta attirando nuovamente l’attenzione delle imprese agricole, degli enti di ricerca e delle istituzioni, soprattutto a causa dei suoi molteplici utilizzi sia nei settori tradizionali (cartario, tessile e alimentare) sia in quelli più innovativi (bioplastiche, biocarburanti, bioedilizia, ma anche cosmetica e farmaceutica).
La situazione settoriale e il quadro normativo e politico risultano in forte mutamento, anche in risposta alle richieste dei consumatori che sembrano riconoscere le peculiarità dei prodotti ottenuti da questa coltura. L’analisi di questi aspetti è al centro del presente lavoro che ha l’obiettivo di condurre alcune riflessioni sulla rilevanza della canapa per imprese e sistemi locali.
La canapa è una pianta erbacea di semplice lavorazione, che conclude il proprio ciclo vegetativo in circa 120 giorni, contribuendo a migliorare la fertilità del terreno e, in alcuni casi, a bonificarlo. Inoltre, resiste bene agli attacchi parassitari, non necessita di irrigazione tranne nei climi più secchi e può essere impiegata in diversi settori. La diffusione delle coltivazioni di canapa è un fenomeno abbastanza recente: la quasi totalità delle coltivazioni (92,7%) è iniziata negli ultimi cinque anni e più della metà negli ultimi due (il 29,3% nel 2014 e il 24,4% nel 2015). Solamente tre aziende sono state tra i “precursori” del ritorno della canapa in Italia, tra la fine degli anni ’90 e primi anni 2000.
Tra le motivazioni che hanno spinto gli imprenditori a iniziare le coltivazioni di canapa vi sono, nel primo periodo considerato, la passione e il desiderio di sperimentazione, seguite dalla diversificazione della produzione. Negli anni più recenti, invece, prevale nettamente l’obiettivo di diversificare l’ordinamento aziendale e compaiono altri tipi di fattori determinanti, quali la volontà di tutelare il territorio, creare nuove filiere locali o rilanciare questa coltura sul mercato. Le vendite dei prodotti appaiono, invece, molto più radicate sul territorio e segnalano la presenza di interessanti possibilità di sviluppo del mercato italiano: solamente un produttore vende i propri prodotti prevalentemente all’ estero.
Relativamente ai canali di distribuzione, il 73,2% delle aziende è monocanale, con una netta prevalenza della vendita diretta, che risulta la modalità più diffusa anche tra quelle multicanale, affiancata, nella maggior parte dei casi, da quella realizzata mediante negozi specializzati. Il 15% delle imprese si avvale di Internet, mentre solo il 4,9% utilizza altri canali (gruppi di acquisto e mercati). Contrariamente a quanto avviene per la maggior parte dei prodotti agroalimentari, la GDO svolge un ruolo del tutto marginale.
A proposito del settore di vendita dei prodotti finali, è interessante segnalare come quello alimentare rappresenti quello più diffuso (80%). In particolare, i produttori che si rivolgono a negozi specializzati commercializzano sempre prodotti alimentari e il 38% di essi anche prodotti nutraceutici, cosmetici, fitofarmaceutici o destinati ai settori della bio-edilizia e delle bio-plastiche. Un altro settore importante è quello della bioedilizia, alla quale il 43,9% dei produttori indirizza il proprio raccolto. Poco rappresentati sono, invece, i due settori “storici” della canapa (cartario e tessile) e quelli più innovativi (bioplastiche e biocarburanti), segno che in Italia risultano indispensabili interventi differenziati per lo sviluppo di queste particolari articolazioni della filiera. Alcuni produttori hanno segnalato come settori di vendita anche quelli della cosmetica, della fitofarmacia, della produzione di pellet e, infine, della zootecnia.
L’espansione della canapicoltura italiana trova nell’assenza di una filiera adeguatamente strutturata uno dei suoi maggiori limiti. E ciò vale, in particolare, per la fase della trasformazione dei prodotti finali (semi e fibre). Tra l’altro, la conseguente limitazione dei costi di trasporto potrebbe indirizzare gli agricoltori verso utilizzi delle paglie più remunerativi (nei settori della bio-edilizia, della lavorazione della carta, etc.) piuttosto che come semplici ammendanti. In generale, di rilevanza strategica sarebbe il sostegno ad attività di selezione adatte ai contesti pedo-climatici italiani, di sviluppo di impianti di piccole dimensioni (ad esempio, per la molitura dei semi o per l’estrazione degli oli), che potrebbero rappresentare un’opportunità interessante per la gestione diretta, da parte degli agricoltori, di fasi produttive a elevato valore aggiunto ma anche a ricerche multidisciplinari sulle diverse proprietà dei semi e delle paglie, anche ai fini di una valutazione accurata della sostenibilità economica, sociale e ambientale di questa coltura e della sua valorizzazione.”
Per tutte queste ragioni dunque, prende vita il progetto IL BORGO DELLA CANAPA. Il Borgo della Canapa è un progetto di HDR ONG Resilienza Italia ONLUS, un’organizzazione non profit interamente tesa a tutelare i diritti, gli interessi e il futuro di ogni cittadino e di tutte le persone che risiedono sul nostro territorio, in condizione di piena legalità e legittimità. Si propone di mettere in atto strategie e progetti, stringere protocolli d’intesa ed attivare procedure, per reperire e coordinare le sinergie adatte a realizzare una forza collettiva e resiliente, che spinga sui temi fondamentali del sociale con l’azione concreta del FARE INSIEME.
Il progetto “Il Borgo della Canapa” intende posare la prima pietra, ovvero il primo mattone interamente in canapa, per riqualificare e radicare nuovamente la storica cultura della canapa nei territori agricoli del nostro Paese, in maniera da poter creare un circuito economico virtuoso, dal seme alla farina, al prodotto lavorato, con la collaborazione di esperti e il contributo di tanti altri agricoltori, imprenditori e produttori di lavorati a livello nazionale. La costruzione di un edificio adibito alla lavorazione dei semi ed alla produzione di vari tipi di farine di canapa e di puro olio extra-vergine, spremuto a freddo, saranno il cuore dell’attività di fase iniziale. Il manufatto verrà realizzato in armonia con il contesto urbanistico, sarà funzionale ed interamente costruito con mattoni e calcestruzzi realizzati con fibra di canapa, totalmente biocompatibili, isolanti, anti-sismici e privi di sostanze dannose per la salute. La funzione di tale edificio rappresenterà il simbolo della volontà di ripartire da una gloriosa tradizione, tutta italiana, quella della coltivazione della canapa, nella quale l’Italia eccelleva a livello mondiale, fino agli anni ’70. Un ritorno al passato e una vetrina per il nostro Paese.
Resilienza Italia ONLUS, si prefigge questo primo obiettivo concreto e si occuperà di creare la rete territoriale a sostegno del progetto nella sua interezza e sviluppo futuro. L’agricoltura locale parteciperà attivamente alla creazione e formazione di questo innovativo indotto economico a chilometro zero, seminando le varietà idonee alla domanda del mercato e conferendo il prodotto presso il mulino/frantoio, per la sua trasformazione. Più in generale, le aree agricole disponibili su scala nazionale ed aperte all’adesione al progetto, verranno destinate alla produzione del seme e molti altri produttori italiani si aggiungeranno al bacino solidale, imperniato della volontà di ripristinare in tempi brevi il sostrato economico ad esempio delle zone colpite dal sisma, per evitare che i giovani scelgano di abbandonarle, per mancanza di opportunità lavorative, ma anche e soprattutto con l’obiettivo di ridare forza e vigore produttivo al settore agricolo italiano, così duramente provato dalle politiche di importazione di prodotti, imposta dalla globalizzazione. I giovani potranno investire il loro futuro nella canapa, aprendo ulteriormente un mercato già in fortissima espansione, praticamente in tutta Italia, ma anche nel resto d’Europa e nel Mondo.
Inoltre, si prefigge come primario obiettivo l’aiuto concreto, in questo periodo di grave congiuntura economica scegliendo di intraprendere un cammino progettuale di riorganizzazione dell’economia reale proprio a partire dalla terra e dai frutti che essa è in grado di donare a coloro che se ne prenderanno cura. La terra e l’agricoltura, da sempre generosissime, stanno ora vivendo un momento storico di crisi rilevante e conseguente progressivo abbandono delle coltivazioni, a causa di leggi di mercato sterilmente globalizzanti, che impongono regole commerciali non più remunerative e divenute oramai insostenibili, per chi fa della coltivazione agricola la propria occupazione. Le stesse regole che, viste nell’ottica del consumatore, impongono sui mercati del commercio al dettaglio, merci sempre più scadenti, a prezzi sempre maggiori, che spesso sfuggono anche ai controlli sulla salubrità e la tracciabilità dei prodotti, giungendo sulle nostre tavole e non regalando certo “salute”. Da questa constatazione di fatto, nasce l’intento di riconvertire alla coltivazione della canapa i terreni agricoli e quelli di coloro che – purtroppo – stanno per deciderne l’abbandono definitivo, impoverendo irrimediabilmente il tessuto produttivo naturale del Paese e sguarnendo un intero settore di fondamentale importanza strategica per una nazione, come quello agricolo. Tale intento di riconversione agricola, mirato alla creazione di un’economia reale di filiera nuova ed intelligente, anche se antichissima per il nostro Paese, coinvolge e prevede la partecipazione degli imprenditori agricoli, uniti nell’intento comune di dar vita ad una nuova circolarità di mercato per un prodotto della Natura che merita la massima attenzione. La canapa, infatti, possiede la straordinaria capacità di fornire innumerevoli e validissimi sottoprodotti di trasformazione, nei più disparati settori merceologici, dall’edilizia, al settore alimentare, dal tessile, all’innovativo e trainante settore della nutraceutica, la scienza del curarsi con l’alimentazione. La canapa sativa è in grado di essere, inoltre, un validissimo aiuto proprio alla nutraceutica, esaltando il valore nutritivo, ed accarezzando i palati, anche tra quelli più esigenti. Importante però è poter contare già nella fase della coltivazione, sulle più moderne tecnologie a disposizione ad oggi sul mercato, per trarre da questa pianta prodotti di alto valore nutritivo e salubrità, oltre che garantirne il processo di trasformazione secondo i severi protocolli previsti dalle normative.
L’impianto polifunzionale “Il Borgo della Canapa” di HRD ONG Resilienza Italia ONLUS risponde a tutte queste importanti esigenze, avvalendosi di una tecnologia basata sulla fisica dei fluidi, assolutamente nuova in Italia e totalmente eco-compatibile, al punto da rendersi preziosa per l’abbattimento della frazione di CO2 presente in atmosfera. n questo senso, quindi, la maggiore opportunità è costituita dallo sbocco naturale di una filiera di produzione organica, che confluisce nelle strutture dedicate alla sua trasformazione, come il modello di centro poli-funzionale di trasformazione della canapa alimentare, denominato “Il Borgo della Canapa”, che si distinguerà per le metodiche impiegate, tecnologicamente all’avanguardia, per il miglior sfruttamento della materia prima e preservazione di tutte le qualità organolettiche, nutritive e nutraceutiche. La coltivazione organica e ragionata della canapa in Italia è certamente un punto nodale di svolta economica, che incoraggia la nostra associazione nello sforzo progettuale, organizzativo ed attuativo, poiché foriero di sicuri sbocchi molto incoraggianti per l’agricoltura italiana e per le giovani generazioni in cerca di opportunità. Ci occuperemo dello studio sullo sviluppo di una filiera nazionale della canapa: introduzione, dati statistici sugli ambiti territoriali di coltivazione in rapporto alle variabili di utilizzo della materia prima (alimentare, tessile, edilizio e quindi all’apporto di tale materia prima ad una Ditta già esistente, cosmetico, terapeutico). Andamento del settore negli ultimi 5 anni. Analisi della superficie agricola attualmente coltivata in Italia in rapporto all’ordinamento produttivo, al sistema di conduzione, alla maglia aziendale. Analisi della vocazione pedoclimatica del territorio nazionale per i vari usi e utilizzi produttivi. Metodi coltivazione in rapporto ai tre principali areali agricoli nazionali (Nord, Centro, Sud e isole). Analisi del costo di produzione per unità di superficie (€/ettaro) dei tre areali, con individuazione del “punto di pareggio” che consenta di individuare il prezzo franco azienda ricavabile.
Per fare tutto ciò, è stato pianificato un modello sostenibile che si muoverà in tempi e con step ben precisi. Tempistiche: Marzo 2019 – Settembre 2019. OBIETTIVO ECONOMICO COMPLESSIVO / VALORE DEL PROGETTO : obiettivo minimo di partenza tramite crowdfunding senza intermediazione finanziaria € 60.000,00 / obiettivo massimo di investimento tramite credito convenzionale esterno alla nostra piattaforma € 4.500.000,00.
Il progetto “Il Borgo della Canapa” è una grande opportunità per l’agricoltura italiana e si propone di creare il primo Centro Polifunzionale Sperimentale (replicabile in tutte le regioni d’ Italia) che funga da volano per riqualificare, riconvertire e radicare nuovamente la storica cultura della canapa nei territori agricoli del nostro Paese, in maniera da poter creare un circuito economico virtuoso, dal seme alla farina, dall’olio ai prodotti lavorati dalle sapienti manifatture italiane del settore alimentare, con la collaborazione di esperti e il contributo di agricoltori, imprenditori e produttori a livello nazionale. Questa iniziativa solidale, che prevede la realizzazione di un complesso di manufatti, destinati ad accogliere un frantoio e un mulino, con annesso silos, confezionatrice, imbottigliatrice e laboratorio di ricerca finalizzati all’estrazione e confezionamento di olio extra-vergine, farina, latte, burro e olio CBD ottenuti da semi di canapa e infiorescenze, uno spazio destinato al pubblico che proponga il prodotto in modo sapiente ed accattivante ed uno spazio destinato alla didattica e formazione per far conoscere le proprietà organolettiche e salutari con l’aiuto di materiale informativo, relatori e formatori professionisti accreditati ed incontri a tema appositamente organizzati, mirati alla formazione ed alla divulgazione sul tema canapa come risorsa.
(FONTE: https://www.resilienzaitalia.org/)

MELTING MAGAZINE
L’IDEA DI MELTING è nata dalla costatata necessità di instaurare un dialogo tra gli italiani, alle prese con il fenomeno, per loro relativamente nuovo, della massiccia immigrazione e i numerosi stranieri presenti nella Penisola provenienti da Paesi e culture anche molto distanti dall’Europa, i quali, per potersi integrare, hanno necessità di conoscere gli usi e i costumi del Paese ospite e quelle informazioni spicciole che consentono loro di meglio affrontare la vita quotidiana.
MELTING RIEMPIE UN VUOTO nel panorama editoriale italiano poichè giornali e riviste per l’immigrazione, sia pure pubblicati in gran numero, sono su base etnica o rivolti per lo più agli italiani. Inoltre nessuno di loro ha come obiettivo specifico l’integrazione. Tutti gli articoli saranno scritti con linguaggio semplificato e conterranno un piccolo glossario per facilitare la comprensione dei termini più difficili.
CHI SIAMO? La redazione è costituita da professionisti della comunicazione e ricercatori sociali, italiani e stranieri, con in comune il desiderio di trovare punti di incontro tra le rispettive culture, nel tentativo di costruire la società multietnica del futuro.
MELTING E’ UN PROGETTO GIA’ AVVIATO essendo stato pubblicato a cavallo tra il 2010 e il 2011, con la formula del mensile free press riscuotendo un importante successo di pubblico, grazie alle caratteristiche innovative schematicamente elencate di seguito:
– informazione. Melting informa sulle tematiche di attualità come un qualsiasi altro magazine generalista, con le pagine di cronaca, politica, sport, economia, cultura, inchieste, tutte di specifico interesse per gli stranieri immigrati;
– servizio. Melting ha una sezione dove si trattano argomenti strettamente legati alle difficoltà burocratiche dell’essere immigrato, con indicazioni, suggerimenti, leggi ed indirizzi, per aiutare a districarsi nella giungla amministrativa del nostro paese;
– semplicità. Melting è scritto in italiano semplificato per essere fruito anche da chi della nostra lingua conosce solo poche parole. Le parole più difficili sono spiegate nel dizionario riportato in coda ad ogni articolo. Gli articoli più importanti, sono fruibili anche in versione audio, letti da attori professionisti, pubblicati nel sito web.
– integrazione. Lo scopo di Melting è quello di favorire l’integrazione, la comprensione tra le diverse culture e la convivenza;
– non profit. Il magazine vuole essere uno strumento di servizio e non può che essere no profit, sebbene la pubblicità sia stata l’unica strada percorribile per la sua realizzazione. Il crowdfunding non esclude, quindi, che si cerchi il consenso di aziende interessate, offrendo spazi pubblicitari per garantire la longevità del’iniziativa.
LA STRUTTA DI MELTING. Analogamente alla prima edizione, si presenterà con un formato 17×24 cm, copertina semirigida in policromia e una foliazione di circa 84 pagine. La redazione sarà composta da giornalisti e collaboratori di diverse nazionalità, in rappresentanza dei gruppi etnici maggioritari. Alcune pagine saranno in lingua straniera, per facilitare la comunicazione con chi non ha ancora acquisito una sufficiente dimestichezza con l’italiano.
I CONTENUTI riguarderanno aspetti della cultura, storia e tradizioni dell’Italia; accanto ad essi articoli che illustreranno aspetti delle altre culture e tradizioni oltre ad articoli che affronteranno problematiche comuni agli stranieri, come i matrimoni misti, la ricerca del lavoro, della casa, o anche esperienze “di successo” sul piano dell’integrazione. Una parte sarà dedicata alla informazione spicciola su aspetti pratici che gli stranieri si trovano ad affrontare in Italia: come assolvere ad adempimenti burocratici, come leggere una busta paga, come accedere a determinate prestazioni sociali ecc.
MELTING SARA’ DIFFUSO in circa 20.000 copie a Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli presso luoghi di ritrovo delle varie comunità straniere e presso luoghi di maggior transito per intercettare i lettori italiani. Per individuare i luoghi adatti, come fatto per la prima edizione, saranno interpellare diverse realtà associative locali. Sarà anche sul web con un sito sul quale leggere i numeri pubblicati in formato Pdf sfogliabile, ascoltare gli articoli principali – letti da un professionista – per facilitare l’apprendimento della lingua italiana, trovare documenti o informazioni utili.
MELTING SARA’ RIGOROSAMENTE NO PROFIT, anche se è prevista una raccolta pubblicitaria presso enti e grandi aziende pubbliche e private per cercare di garantirne la sopravvivenza oltre il primo anno di pubblicazione. Ai sottoscrittori della campagna di crowdfunding sarà inviato ciascun numero della rivista in formato Pdf sfogliabile mentre i più generosi avranno pubblicato il loro nominativo nelle pagine centrali della rivista. Esauriti i primi 11 numeri ai sottoscrittori della campagna di crowdfunding sarà chiesto di diventare abbonati della rivista.
I COSTI DI MELTING approssimativi per un anno di pubblicazione (11 numeri) sono i seguenti:
Fase prima: prima composizione, stampa, prima distribuzione – 30.000 €
Fase seconda: composizione, stampa, distribuzione – 45.000 €
Fase terza: redazione – 76.000 €
Fase quarta: costi di esercizio – 16000 €
(i costi sono calcolati al lordo delle trattenute fiscali)
COME CONTRIBUIRE E SOSTENERE LA CAMPAGNA? Cliccando su questa pagina, nella sezione Progetti della piattaforma Sociallending, alla voce SOSTIENI, attendendo le istruzioni mail del nostro Team e/o direttamente tramite il contatto con i referenti del progetto MELTING, oppure e non ultimo tramite il collegamento diretto a PAYPAL/DONATE
Perché vogliamo riportare MELTING nelle strade delle principali città italiane? Perchè ad oggi secondo l’Istat risiedono in Italia oltre 5 milioni stranieri, provenienti da almeno 152 Paesi ma – almeno così pare – sembra che la strada da fare per arrivare ad una vera integrazione sia ancora lunga. Infatti non basta solo accogliere per integrare. L’integrazione è un cammino lungo e difficile e lo diventa ancor di più se non ci si conosce; ovvero se si sa poco o niente della cultura, degli usi, delle abitudini del Paese ospite e di chi in questo paese è ospitato. La conoscenza reciproca è anche un modo per allentare la diffidenza o dissipare quelle paure e pregiudizi che si portano dietro gli stranieri che sbarcano nel nostro Paese e quelli dei nostri stessi connazionali. Un altro motivo per rifare MELTING è che sull’immigrazione e gli inevitabili problemi che questa si porta dietro si fanno tante chiacchiere, molte senza alcun fondamento, se non il pregiudizio e certi luoghi comuni. Ad esempio sono ormai quarant’anni che si parla di multiculturalismo. Ma quello che sembrava tanto semplice e molto bello all’inizio si è nel frattempo rivelato terribilmente complicato. In effetti come si poteva essere contrari al fatto che i nuovi arrivati in una nazione, potessero non solo partecipare alla vita del paese d’adozione ma arricchirlo con il contributo della propria cultura di origine? Invece – specialmente se guardiamo al resto dell’Europa – è accaduto che perfino in Paesi da lungo tempo meta di immigrati le comunità “nuove” sono spesso rimaste separate nella nazione che le ha accolte. Quelle stesse comunità hanno perfino prodotto al loro interno gruppi violenti ed intolleranti nei confronti proprio di quella società che ne apprezzava la “diversità”. Si potrebbe dire è che è sempre stato così. Che nella storia del mondo qualunque comunità “nuova” ha pagato all’inizio un prezzo di violenza, di razzismo e di disuguaglianza, per preparare la strada all’integrazione delle generazioni future. Pensiamo quello che hanno dovuto sopportare gli italiani emigrati nel secolo scorso in Svizzera, in Germania, o in America Ma qualcosa di diverso è possibile. La chiave è – appunto – il dialogo e la conoscenza reciproca. Per favorire questo dialogo abbiamo scelto di rimetterci in gioco riproponendo una esperienza che seppur breve ha già dimostrato la sua utilità nei fatti.
Ma questa volta non lo facciamo da soli. Ci affidiamo a tutti voi confidando sul fatto che anche il mare, per quanto grande e profondo, è fatto da tante gocce d’acqua. Con un piccolo contributo possiamo insieme fare una bella cosa.
DICONO DI NOI:
Rassegna stampa tG5 https://www.youtube.com/watch?v=u5KinowEcaI
Sky Tg24 https://youtu.be/6b67iuxErv0

Elp – Elearning Platform
Il progetto ha raccolto all’ incirca 6.000,00 euro grazie alla bontà di quasi 60 sostenitori, attraverso una campagna di crowdfunding iniziata sulla piattaforma Produzioni dal Basso e in collaborazione con Sociallendingitalia.net, soprattutto nella progettazione, si è conclusa parzialmente, proprio sulla nostra piattaforma. Il nostro team ha deciso di buon cuore, vista la bontà e nobiltà del progetto, di non chiedere le 750,00 euro di adesione full alla nostra associazione, ma di impiegarle – attraverso il lavoro volontario – all’interno della campagna. Con quanto raccolto, seppure non corrispondente all’obiettivo iniziale, si realizzerà comunque la piattaforma elearning ELP, pertanto il “goal” è stato raggiunto !!!
Sebbene Sociallending sia una piattaforma crowdfunding basata sul modello lending e avendo contribuito alla progettazione e realizzazione di ELP, forte della sua caratteristica di marketplace per progetti a vocazione sociale che favorisce l’incontro con la folla del web, abbiamo deciso di dedicare una pagina speciale alla campagna dell’Associazione Etica e Economia. Pertanto il progetto potrà continuare ad essere sostenuto cliccando su questa pagina alla voce SOSTIENI progetto e attendendo le istruzioni mail del nostro Team e/o direttamente tramite il contatto con i referenti dell’associazione Etica e Economia. Siamo infatti in contatto con alcune Fondazioni e Enti non profit che si sono resi disponibili a dare nuovi contributi economici per andare avanti.
Ad oggi è stata realizzata la versione beta della piattaforma, è stata avviata la collaborazione con la Biblioteca Marconi di Roma, il team di Elp è pronto a partire da ottobre con il primo progetto pilota e con la prima versione della piattaforma di elarning: TUTTO QUESTO GRAZIE AL VOSTRO PREZIOSISSIMO CONTRIBUTO.
Il dono è ciò che si dà o si riceve senza niente in cambio, viene da dare. (di Carmina Trillino – scrittrice)
Il mondo gira su ruote all’apparenza indipendenti, ma se una si rompe le altre fanno fatica. Essere consapevoli dell’interdipendenza di queste ruote può tradursi in un superamento della lotta per l’autoaffermazione, stando invece dalla parte di tutti, del bisogno e dell’affermazione di ognuno: il dono è questo. Il dono è reciprocitá, uno scambio respirante che si apre fuori da noi. Per donare serve coraggio, ma specie per donare ciò che non si può comprare col denaro, ciò che richiede tempo, energie, sentimento, ciò che davvero ci rende ricchi. Non sempre il dono viene compreso nella sua essenza; quando ciò avviene, il dono diventa navicella di reciprocità, di alleanza, di amicizia, di tributo amorevole, è lì che la porta dell’altro si schiude e ci fa intendere che cosa l’altro sia, che cosa noi siamo insieme. Ma se non conosco l’altro, se non ho nemmeno la possibilità di narrare allora non conosco. E non conoscere è errare, l’esatto contrario. Coloro che arrivano da terre lontane, fuggendo da una terra che non è più madre ma matrigna, affrontano dopo un viaggio al limite dell’immaginabile dell’essere vivente, il problema della lingua. L’incomunicabilità genera scontro e affronto, si resta isolati e il silenzio diventa risposta ma non conoscenza.
“Parola chiave e’ la conoscenza, elemento determinante per lo sviluppo umano. L’Istruzione e la Formazione continua possono assumere un’ importanza fondamentale soltanto in una societa’ che volge il suo sguardo alla liberta’ di crescita e di sviluppo degli individui. Il riconoscimento della centralita’ della persona risiede nella formazione culturale individuale. La conoscenza, intesa come cultura, e’ elemento base per una trasformazione sociale…” (Rita Levi Montalcini)
Ecco perchè oggi è importante la vostra scelta di dono alla campagna ELP, perchè siano centrali due parole: incontro e confronto. Due forze, una contro l’altra, ma rivolte una verso l’altra, convergono in un luogo e si soffermano: si guardano ed è incontro. Due forze, una contro l’altra che si mettono alla pari, aggiustano le loro posizioni e camminano uno a fianco l’altra: confronto.
Incontro e confronto portano a conoscenza, perchè narrano. Il donare è narrare, è conoscere, è libertà.
CHI SIAMO – Etica ed Economia è un’associazione culturale di volontariato laico costituita nel 1990 e registrata presso la Regione Lazio. L’Associazione ha lo scopo di promuovere studi socio-economici, svolgere attività di formazione attraverso corsi istituzionali e seminariali, organizzare seminari e convegni (anche in accordo con altre Associazioni italiane e straniere) sugli approdi e sui limiti delle concezioni dominanti dell’economia e dei modelli di Stato sociale (in particolare europei) a fronte dei grandi mutamenti intervenuti nel quadro italiano, europeo ed internazionale. Lo stimolo che ha mosso nel 1990 l’iniziativa, è la convinzione che tutte le economie e le società industriali sono di fronte a grandi questioni dai caratteri in larga misura inediti, le quali hanno finito per aggravare il divario tra la crescita e lo sviluppo, inteso come espansione delle libertà reali della persona umana. I temi approfonditi nel corso degli anni e diventati temi permanenti di ricerca sono:
- Forme della democrazia;
- Disuguaglianza nelle sue varie dimensioni;
- Diritti sociali e economia;
- Legalità e corruzione;
- Istituzioni economiche e governo dell’economia;
- Norme sociali e comportamenti cooperativi.
Ma perchè una campagna di crowdfunding?
OBIETTIVO – Convinti della bontà ed efficacia di questo progetto, vogliamo realizzare una campagna di crowdfunding allo scopo di finanziare le attività di startup e lo sviluppo di una piattaforma di E-Learning per l’erogazione di corsi in lingua italiana per giovanissimi e giovani stranieri residenti in Italia e che hanno una scarsa conoscenza della nostra lingua; un’iniziativa di sperimentazione e innovazione digitale (ma anche sociale) per consentire la fruizione di corsi in modalità e-learning presso le biblioteche civiche della Città, utilizzando ambienti di tipo open source, che possano rappresentare anche una occasione di socialità e coesione sociale a livello micro-territoriale. Obiettivo dell’iniziativa è di allargare la gamma dei servizi offerti dalle biblioteche per ragazzi e giovani stranieri, includendo anche servizi di e-learning, per consentire anche a chi non dispone di mezzi idonei e/o un computer e/o connessione a casa, di poter sperimentare questa nuova modalità di formazione, pratica, smart, efficiente ed efficace. Trattandosi di una prima sperimentazione sul territorio della Regione Lazio si è scelto di offrire ai discenti un servizio di assistenza, durante le ore di fruizione del corso, nonché una sorta di tutoraggio “leggero”, lasciando maggior spazio all’auto-apprendimento e alla collaborazione tra pari. Importante sarà il ruolo del Tutor per osservare le modalità con cui gli studenti interagiscono con la piattaforma, per individuare le principali difficoltà o punti di forza dell’ambiente. Negli ultimi anni è sensibilmente cresciuta l’attività delle biblioteche: ogni anno si registra un incremento significativo sia nell’ordine degli utenti, fruizioni e prestiti bibliotecari. Gli ambienti in open space , oltre ad essere luoghi di lavoro, costituiscono anche importanti spazi d’incontro, educazione culturale e formazione. Ogni anno si registrano migliaia di iscrizioni ai corsi di formazione, che vanno dall’alfabetizzazione informatica di base, all’uso delle reti, alla guida all’acquisto di un PC, ai blog, alla creatività digitale. I centri territoriali permanenti sono impegnati nella formazione di base per i più grandi, nell’ottica della formazione continua, del conseguimento dell’obbligo scolastico per adulti, ma soprattutto negli ultimi periodi nell’alfabetizzazione di base per stranieri.
CHI C’E’ DIETRO L’IDEA? – La piattaforma di E-Learning per l’erogazione di corsi in lingua italiana per giovanissimi e giovani stranieri residenti in Italia e che hanno una scarsa conoscenza della nostra lingua è un progetto promosso da “Etica ed Economia”, associazione culturale di volontariato fondata da Luciano Barca nel 1990. Presidente è il Prof. Maurizio Franzini e l’associazione annovera tra i suoi soci e nel comitato direttivo, personalità illustri ed importanti in ambito accademico, economico, sociale e culturale.
SVILUPPO DEL PROGETTO – Prima fase, raccolta fondi per la realizzazione della piattaforma e-learning; seconda fase, sviluppo della stessa e start-up del progetto in collaborazione con biblioteche, centri e luoghi di incontro quali i punti InformaGiovani e/o enti e associazioni similari, compresi gli Hub di innovazione sociale per l’integrazione dei ragazzi e giovani stranieri nella fattispecie. Terza fase, partenza dei primi progetti pilota (da uno a tre); valutazione e misurazione dell’impatto; replicabilità in altre biblioteche, centri di formazione e nel lungo periodo in istituti di formazione primaria e secondaria. Tempi previsti minimo 6 mesi (3 di sviluppo piattaforma – 3 di start-up) . L’obiettivo economico massimo necessario è pari a € 10.000,00, anche se non lo raggiungeremo siamo comunque in grado di avviare tutto in attesa di arrivare alla somma prevista.
USO DEI FONDI – Impiegheremo i fondi come segue: piattaforma 7.000,00 €; Tutor e contenuti 2.000,00 €. Comunicazione interna associazione 500,00 € costi di gestione progetto 500,00 €
COME SOSTENERE IL PROGETTO – tramite la nostra piattaforma, cliccando su sostieni progetto e attendendo le istruzioni via mail da parte del team.
RISULTATI ATTESI – Da una parte aumento dell’alfabetizzazione di ragazzi, giovanissimi e giovani stranieri, in modalità smart, in ambienti open space che favoriscono anche l’integrazione. L’apprendimento della lingua italiana, la formazione e la cultura come strumento di inclusione sociale e di innovazione digitale per ridurre le diseguaglianze. Dall’altra, allargare la gamma dei servizi offerti dalle biblioteche, includendo anche servizi di e-learning, per consentire anche a chi non dispone di mezzi idonei e/o un computer e/o connessione a casa, di poter sperimentare questa nuova modalità di formazione, pratica, smart, efficiente ed efficace e per potenziare il ruolo delle biblioteche come attori territoriali d’inclusione locale.

(H)ELP me! Aiutaci ad includerli: con la cultura si può!
(H)ELP me! What is language? What value do the sounds that we make from our mouth have? Have you ever asked yourself? Manually speaking, the language is “a spoken or marked communication system of a community”, the sounds we emit therefore serve to communicate needs, ideas and feelings to the people around us. The more the sequences of sounds wescopri

Innovazione e Occupazione, al via la sesta edizione del SMS
Social Media Strategies raggiunge la sua sesta edizione e si rinnova. A seguito del gran successo raggiunto nell’edizione precedente, che ha visto la partecipazione di oltre 1200 persone, Rimini è pronta ad accogliere professionisti del marketing e della comunicazione, startupper, studenti e tutti coloro che vogliono intraprendere un percorso professionale nel mondo dei Social Network. Da ben dieci anni Searchscopri

La formazione sul digitale e il mondo non profit si incontrano al #D4NP
“In occasione della seconda edizione dell’evento – il 21 e 22 settembre presso la Comunità San Patrignano – diverse le novità in programma, mentre si riconfermano la presenze dei maggiori esperti del mondo digital e realtà aziendali.” Torna D4NP Digital For Non Profit, l’evento di Search On Media Group realizzato in collaborazione con la Comunità San Patrignano. Nato per farescopri

DIGITAL JOBPLACEMENT: matching per le professioni digitali al WMF18
Il termine “Job Placement” non vi dice nulla? Di sicuro ne avrete sentito parlare! Ma noi di Sociallending vi rinfreschiamo la memoria ricordandovi che un che i Job Placement sono dei servizi che hanno il compito di facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, orientando soprattutto gli studenti e neolaureati, favorendo i primi contatti con le aziende ed assistendo aziende edscopri